Il CRU contatta Roma. In Prima saltano tre società

Dal Comitato Regionale Umbria arriva la comunicazione di aver provveduto ad inviare a Roma le perplessità delle società umbre iscritte alla nuova stagione. Raccolti in due documenti pressoché simili, uno firmato dalle società di Eccellenza e Promozione e l’altro da quelle di Prima Categoria, i malcontenti espressi già nei giorni scorsi, contornati da tante richieste di delucidazioni in merito all’applicazione del protocollo sanitario e sulle responsabilità dei rappresentanti legali, sono in viaggio verso la FIGC e la sede della LND, al fine di sollecitare una risposta concreta dai rispettivi presidenti Dr. Gabriele Gravina e Sen. Cosimo Sibilia.

L’azione promossa dalle società già iscritte dopo aver pagato l’intera quota, come disposto sempre dal CRU il quale non si è voluto allineare con la soluzione dei pagamenti rateali deliberati da tanti altri comitati, tende soprattutto a far riflettere su come le realtà presenti nel calcio dilettantistico, siano ben lontane dall’immagine utilizzata da chi ha materialmente realizzato il protocollo sanitario. Partendo da come si presentano attualmente gli impianti sportivi, all’impossibilità di provvedere ad un adeguamento in così poco tempo e considerando che le società di questo livello non hanno nemmeno i fondi economici per adattarsi provvisoriamente alle regole imposte, la soluzione più ovvia è quella di non partire fino a quando non ci si avvicini alla normalità.

Nel frattempo, tra le altre cose, abbiamo potuto vedere diverse società sia umbre che nel resto del territorio, che hanno dovuto interrompere o rinviare i raduni per la preparazione causa atleti colpiti da COVID. Ma cosa succederebbe se questo avvenisse durante il campionato dato che il protocollo, anche se applicato a dovere, non potrà mai escludere la nascita di un focolaio all’interno di una o più società? Non vorremmo ritrovarci, come esprime alla perfezione una locuzione romana, “da capo a dodici”!

Per le società già iscritte è stato uno sforzo enorme poter contare di essere rappresentate a Roma dal CRU. E proprio durante le iscrizioni, anche quest’anno si sono perse per strada diverse società: in Eccellenza lo Spoleto, in Promozione il Mugnano e in Prima Pozzo, Carbonesca e Madonna del Latte. Ne è nata quindi una serie di ripescaggi che vedranno l’Olimpia Thyrus passare in Eccellenza, Todi, Superga 48 e Guardea in Promozione.

Per quanto riguarda la nostra categoria invece, dove l’organico dovrebbe arrivare a 64 squadre, dal CRU erano state individuate 63 società che, considerati i ripescaggi delle tre sopradette e le tre mancate iscrizioni, nel frattempo sono diventate 57. A gioire e a portare a 59 le aventi diritto, sono quindi oramai ufficiali i ripescaggi di Ciconia e Giovanili Todi dalla seconda; tale carenza però ha costretto la sede di Prepo a riaprire le graduatorie di ripescaggio. Ci stiamo domandando però quali siano le intenzioni del CRU, ovvero se completare effettivamente l’organico a 64 e cercare altre 5 pretendenti da promuovere in Prima o arrivare anche solo a 60 iscrizioni per poi ipotizzare un’impostazione diversa dei gironi (4 da 15 o 5 da 12).

Sicuramente qualcosa è in pentola, anche perché, se effettivamente si inizierà a giocare ad Ottobre, le domeniche a disposizione per chiudere il campionato non saranno poi molte. Quello che è certo è che la Seconda Categoria, già “zoppa” nella scorsa stagione, composta da 13 squadre per 4 gironi per un totale di 52 compagini, subirà un’ulteriore sforbiciata.

Tornando invece alle ipotesi generali per la stagione 2020/2021, attendiamo qualche indicazione da Roma, ma in ogni caso, se si dovesse ricominciare a giocare in queste condizioni, ve lo immaginate voi un calcio del genere senza nemmeno il pubblico del paese ad incitare i propri ragazzi? Noi no.

Per leggere il Protocollo sanitario, clicca qui >>PROTOCOLLO<<

Per leggere la lettera inviata alla FIGC e LND, clicca qui >>LETTERA<<

 

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